Infografiche e letteratura italiana: qualche proposta con Canva

Una delle operazioni più masochistiche per il docente di lettere credo consista nell’andare a rivedere come si sviluppava in passato l’itinerario di apprendimento di letteratura italiana nel triennio; recentemente, sia per l’introduzione dell’ASL (Alternanza Scuola Lavoro), ora PCTO (Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento), sia per il cambiamento nelle abitudini di apprendimento della cosiddetta Generazione Z, è innegabile che si stia verificando un’essenzializzazione delle proposte, una riduzione degli autori e dei testi affrontati in classe, un minore approfondimento nelle interpretazioni, tanto che la “bibliografia critica” è un capitoletto che ormai non considero più quando affronto un autore. Anche le modalità di lezione devono fare i conti con la necessità di ridurre le spiegazioni frontali che, com’è noto, risultano fondamentali quando si introduce un nuovo argomento ma, ahimé, diventano sempre meno digeribili per i nostri studenti. Faccio due esempi: il primo preso dalla mia esperienza di studente e il secondo di insegnante; ricordo ancora con nitidezza le ore trascorse in quinta su Leopardi nel lontano 2001…credo che il mio insegnante si sia soffermato due mesi sull’autore recanatese, con spiegazioni-fiume (ovviamente frontalissime) e facendoci studiare tutti, ripeto tutti, i testi del “Luperini” che, per inciso, dedicava metà del volume 4 (250 pagine circa) all’autore. Nella prima esperienza di insegnamento, poi, ricordo di essermi soffermato quasi un mese e mezzo su Ariosto e, comunque, di essere riuscito a completare il percorso di classe quarta arrivando a Manzoni.

I manuali di letteratura italiana, chi più e chi meno, presentano poi sempre una gran varietà di testi, a meno che non si adottino edizioni “compatte“, con la spiacevole controindicazione di far sì che ogni anno la trattazione dell’autore segua una sorta di “liturgia”, scoraggiante anche per il docente più motivato; prendendo come esempio il già citato Ariosto, il volume in adozione nella mia quarta, Amor mi mosse, di Frare-Langella-Motta-Gresti presenta ben 11 testi (alcuni addirittura di 30-40 ottave!), ma sfido chiunque a riuscire ad analizzarne in classe più di 5, debitamente tagliati, annotati e semplificati. Ovviamente “assegnare testi per casa” è una scorciatoia sempre possibile, ma la mia etica professionale mi spinge a evitare questa strategia, per non appesantire il carico di lavoro degli studenti e, soprattutto, preservare il momento della lettura in classe del testo, vero baricentro dell’incontro con l’autore (specie se si predilige un approccio ermeneutico) e, a mio avviso, snodo sempre emozionante anche solo per la possibilità di ascoltarlo da una voce “esperta” quale quella dell’insegnante.

Sempre riguardo all’insegnamento di letteratura italiana al triennio, mi capita poi sempre più spesso di notare che, col passare del tempo, non sia possibile riproporre le verifiche di letteratura che somministravo 5-6 anni fa perché mancano i presupposti in termini di conoscenze e abilità; lo stesso dicasi per le presentazioni multimediali, in passato ricche di dettagli e che, negli anni, cerco sempre più di limare e sintetizzare; se prima erano uno strumento che facilitava lo studio del manuale ora, in contesti difficili o caratterizzati da povertà culturale, rappresentano addirittura lo strumento fondamentale per lo studio di un autore o di un movimento letterario, da conoscere poi con l’ausilio dei soli testi antologizzati.

Si sente, quindi, sempre più l’esigenza di essenzializzare, sfrondare, cercare dei testi-esemplari, dei concetti chiave che possano attirare l’attenzione e l’interesse verso gli autori fondanti della letteratura italiana. Non solo: la presentazione in power point, o comunque con un applicativo sequenziale, alla lunga stanca e annoia gli studenti perché poco consona al loro stile di apprendimento al di fuori della scuola, che viaggia per percorsi paralleli, simultanei, con una netta predilezione per la componente visiva e sonora. Risulta quindi necessario trovare degli strumenti per adeguare l’insegnamento della letteratura agli stili della Generazione Z, salvaguardando la disciplina e, se possibile, virando verso una didattica per competenze che intercetti il digitale.

Negli ultimi 3 anni sto sperimentando con successo (o almeno credo o mi illudo…) le infografiche, tanto nella preparazione delle mie lezioni di letteratura italiana al triennio, quanto come strumento di ricapitolazione di un argomento, di confronto tra autori, di supporto a uno studio della letteratura per generi o per temi. Prima di tutto: cosa si intende per infografica? Il termine, di derivazione inglese, fonde i due termini information e graphic, ovvero “informazione” e “grafica”; attraverso le infografiche si rappresentano concetti e dati, con l’utilizzo combinato di testi e di immagini. Nate nell’ambito del marketing, le infografiche col tempo si sono diffuse anche in quello dell’istruzione perché riassumono un numero considerevole di informazioni in uno spazio ridotto, ottenendo una semplificazione del contenuto iniziale. Diversi sono i software per creare infografiche: Genial-ly, Visual.ly, Easel.ly, ma in questo articolo vorrei mostrare qualche applicazione didattica con Canva. Quest’ultima, a differenza delle altre, consente, anche nella versione free, di scaricare l’infografica in formato PNG, JPEG, PDF, permettendo la fruizione anche offline, ma poter fare download è importante anche nel caso si voglia far caricare il prodotto su piattaforma e procedere alla sua correzione e archiviazione.

Canva è un tool online di foto editing e progettazione grafica che permette, attraverso il drag and drop (“trascinamento” e “rilascio” di un elemento) di creare progetti grafici più o meno complessi adatti non solo per la pubblicità e il marketing, ma anche per la scuola. Il programma offre infatti una vasta selezione di layout preimpostati, ma non per questo poco professionali, e adattabili a diversi modelli (post sui social, volantini o biglietti da visita, brochure, presentazioni, collage di immagini). Dopo aver fatto login con un account Google, Facebook o registrandosi attraverso email e password, si apre la scrivania: in alto a destra si trova il bottone “Crea un progetto”, che apre il menù a tendina dei possibili progetti grafici realizzabili con l’applicativo

Homepage di Canva

La seconda voce è “Infografica“, che indirizza a una serie di progetti pre-formattati che devono essere solo riempiti dal docente o dal gruppo di studenti a cui viene assegnato il lavoro digitale. Molto interessante è la parola “gruppo“: Canva consente infatti di condividere attraverso e-mail il progetto grafico con i componenti di uno stesso gruppo, di lavorarci in simultanea, in modalità sincrona, avendo sotto gli occhi il prodotto nel suo divenire. Non mi soffermo sugli aspetti tecnici del tool, per il quale rimando al bel videotutorial di Jessica Redeghieri, ma sulle applicazioni didattiche dello strumento nell’ambito della letteratura italiana.

Potrei sintetizzare in tre “applicazioni” l’uso di Canva nell’ambito della letteratura italiana: creare linee del tempo per autori o per generi, sintetizzare gli elementi essenziali di un autore o di un movimento alla fine del suo studio, confrontare autori/personaggi/correnti. Data la notevole abilità col digitale della Generazione Z, potrà capitare che, dal punto di vista grafico, i prodotti realizzati dagli studenti siano più accattivanti di quelli creati dall’insegnante ma, secondo me, non è necessario che il docente sia esperto di un’applicazione per proporla agli studenti: basta che egli abbia ben presente lo scopo del lavoro, gli strumenti da utilizzare e i contenuti da rielaborare.

Proporre attività con le infografiche non è infatti un’operazione banale o improvvisata: va selezionato a monte il materiale su cui creare l’infografica, i siti web da cui attingere per immagini libere da copyright; bisogna dare limitazioni al numero delle pagine, specificare bene le richieste da valutare e gli elementi che devono essere presenti nel prodotto digitale. Insomma, l’infografica richiede precisione tanto negli studenti che la realizzano, quanto nel docente che assegna un compito con questa metodologia.

Partendo dalla prima applicazione, ovvero la “linea del tempo”, Canva risulta ottimale, per esempio, nei primi giorni di settembre, quando si vuole presentare la scansione degli autori del percorso di letteratura italiana oppure se si ha intenzione di fornire agli studenti una sinossi degli argomenti, da tenere come una sorta di “bussola” per tutto l’anno scolastico. L’infografica con il programma annuale è uno strumento che il docente può modulare di anno in anno (lo stesso Canva si può infatti duplicare e modificare), tagliando delle parti, modificando dei dati, con semplicità e senza dover rifare tutto il lavoro da capo. Al posto del “vecchio” power point esplicativo, un’infografica con Canva è sicuramente una modalità più coinvolgente e raffinata per presentare il percorso annuale, come nell’esempio qui sotto. Non solo, un’infografica strutturata come linea del tempo permette di seguire l’evoluzione di un genere nel caso in cui la programmazione sia svincolata dal percorso cronologico (progettazione da preferire, specie in classe quinta).

Presentazione del programma di classe terza

Canva risulta poi molto funzionale nella fase di ripasso o di sintesi di un autore e di un movimento; nei modelli di infografiche, infatti, sono presenti diverse proposte che mirano a fondere elementi grafici e testuali. Nel corrente anno scolastico sto sperimentando un percorso per generi e, in classe quarta, ho attivato un laboratorio digitale volto a creare una serie di infografiche sui movimenti letterari che si andranno a studiare nel corso dell’anno: gli studenti, a coppie, stanno lavorando sulla creazione di infografiche di sintesi, per esempio, su Manierismo, Barocco, Neoclassicismo, fondendo immagini (nello specifico elementi tratti dalle arti figurative) ai concetti-base del movimento. Avere un’infografica di riferimento permetterà loro di seguire il percorso tra gli autori, che non si estenderà secondo un criterio rigidamente cronologico. Questa è, per esempio, un’infografica creata dal sottoscritto in cui sistematizzo i punti-chiave della poesia-provenzale e che ho fornito come esempio per il lavoro sui movimento letterari di quarta.

Parole-chiave della poesia provenzale attraverso un’infografica

L’ultima, ma forse la più interessante applicazione dell’infografica è il confronto tra gli autori: questo può essere proposto come operazione di fine modulo tematico/di genere oppure, nel caso si segua una trattazione più “tradizionale”, come bilancio dello studio di due autori “cardine” del panorama letterario italiano (Dante contro Petrarca, Ariosto contro Tasso, Pascoli contro D’Annunzio, Svevo contro Pirandello). Gli scettici diranno: che differenza c’è tra lo stendere una semplice tabella di confronto sul quaderno e spendere tempo in laboratori digitali con Canva? Credo che la risposta risieda da una parte nei mutati stili di apprendimento dei nostri studenti, dall’altra nella necessità di praticare un’educazione al digitale e nella diversa resa grafica dei due lavori. Inoltre, come sottolinea spesso Gino Tellini nei suoi webinar, il confronto tra due autori è fondamentale e va incentivato nella pratica scolastica: sarebbe sempre opportuno chiedere sempre agli studenti se si sentono più vicini alla visione del mondo, per esempio, di D’Annunzio o di Pascoli, se sono più affascinati dalla Commedia o dal Canzoniere (si possono confrontare, ovviamente, non solo autori, ma anche opere, seguendo lo stesso metodo) e perché non farlo col digitale? Tutto ciò si avvicina a quello che i pedagogisti definiscono “apprendimento significativo”. Canva propone un modello di infografica intitolato FICTION VS NON FICTION che basta riempire e completare con i contenuti di letteratura italiana richiesti dal compito (p.e. “Confronta i Promessi sposi di Manzoni con I Malavoglia di Verga evidenziando almeno 6 punti significativi di divergenza”). Qui sotto trovate un’infografica che uso per confrontare Ariosto e Tasso.

ARIOSTO CONTRO TASSO NEL 2021, SU CANVA.

Arrivati quasi in fondo all’articolo, vi chiederete se usi le infografiche ogni giorno pratica quotidiana… sono onesto: creare infografiche e progettare a laboratori con questi prodotti implica l’impiego di tanto tempo, quindi vanno pensate per autori e snodi dell’itinerario in cui risultino significative e diano un quid in più alla disciplina. La risposta alla domanda è quindi “nì”, nel senso che l’infografica, insieme alla presentazione con diapositive e al debating online sono parte delle strategie che uso al triennio. Mettendo tra parentesi il dispendio di tempo (che, ahimé, spingerebbe quasi tutti noi a limitarci a leggere e commentare il ricco manuale di letteratura…) dobbiamo, a mio avviso, puntare a rendere i contenuti della nostra disciplina quanto più accattivanti, senza sconfinare nella semplice seduzione da digitale. Usare power point va benissimo, così come Prezi, ma a mio avviso bisogna cercare di “mescolare” gli strumenti e svincolarsi da un apprendimento e da una conoscenza sequenziale. Creare infografiche con i template di Canva richiede concisione, precisione, razionalità ed equilibrio: copiare e incollare dalla rete o dal libro, mettere un’immagine inadatta, usare un font diverso in ogni sezione sono errori facilmente individuabili dal docente a cui spetta il compito di valore il prodotto digitale. Canva e le infografiche hanno questo grande vantaggio: aiutano a sistematizzare la conoscenza, a selezionare informazioni, a fondere immagine e testo, ad avvalersi di diverse fonti (manuali, internet e via dicendo): tutte competenze perfettamente trasferibili alle altre discipline scolastiche (non solo all’Italiano) e, in alcuni casi, applicabili anche alla vita di tutti i giorni…

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